Alla ricerca degli Okonomiyaki

Chi è cresciuta fra i manga come me sa di cosa io stia parlando. Avete presente Kiss me Licia e M'arrabbio? e il loro ristorantino? quello dove Licia con maldestri tentativi cercava di cucinare qualcosa alla piastra. E tutti noi da bambini a chiederci cosa fossero quelle specie di crepes cucinate davanti ai clienti, delle quali era tanto goloso il gatto Giuliano (l'unico col nome italiano anche nell'originale).
Oppure per passare a qualcosa di più recente, chi non ha riso con quella pazza di Ukyo nel cartone animato di Rumiko Takahashi "Ranma 1/2"? Che andava in giro con un'enorme paletta per preparare gli okonomiyaki per il suo amato Ranma.
In Italia, nei vari ristoranti giapponesi in cui sono andata, non sono mai riuscita a trovare questa specialità giapponese.
Ma cos'è esattamente un OKONOMIYAKI? Qualcuno la chiama "pizza giapponese". Ma in realtà è una specie di frittata, o meglio è un insieme di ingredienti a scelta (uova, soia, maiale, verdura o altro) cotto alla griglia.
Uno degli obiettivi di questo viaggio in Giappone era assaggiare appunto gli okonomiyaki!
A Tokyo non siamo riusciti a trovarli, ma dopo aver letto sulla guida che sono una specialità di Hiroshima (oltre che di Osaka) ci siamo dette: è l'occasione perfetta.
Così dopo aver visitato il museo della bomba di Hiroshima, abbiamo presto un tram di modello europeo e ci siamo recate nel "centro".
Siamo entrate in un postaccio assurdo in cui ci hanno guardati perplessi (oddio due gaijin!) ma perfetto per noi: un omaccione burbero quanto M'arrabbio e un paio di dipendenti servizievoli, al lavoro in una stanzuccia minuscola composta da bancone e pochi sgabelli.
Sul bancone rovente, davanti al cliente, il cuoco prepara l'okonomiyaki.
Per fortuna avevano una sorta di menù in inglese (moooolto semplificato). E abbiamo potuto assaggiare questa bomba, composta da uova, cavoli, carne, soia e altre cose che non saprei. Pero' il sapore era buono. E ci hanno pure dato 2 palette per tagliarcele da sole.

Abbiamo rimangiato gli (o le?) okonomiyaki solo altre 2 volte.
La prima a un matsuri fuori Kyoto (allo splendido tempio di Inari) in uno stand molto pittoresco, fra la pesca dei pesciolini e i bambini con le lanterne colorate.
La seconda a Kamakura, una cittadina vicino Tokyo, famosa per il suo enorme buddha che è sopravvissuto a tsunami e terremoti vari. Un ristorantino composto di sole donne molto allegre e gentili, dove ci hanno servito al tavolo, composto anch'esso da piastra rovente (proprio come quello di Kiss me Licia).
Devo dire che l'okonomiyaki ha un sapore forte, è un pelino pesante e alla fine un po' stucca. Ma vale la pena assaggiarlo! Ed è abbastanza economico.
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