Il viaggio fino là (con i comodi e favolosi shinkansen), nel sud del Giappone, dura qualche oretta (mi pare in tutto 5 o 6), per cui puo' valere la pena spezzarlo, magari con una tappa a
Himeji col suo bel
castello bianco di 5 piani (l'unico originale).
Tutti consigliano di fermarsi
2 giorni fra Hiroshima e Miyajima (l'isoletta di fronte) magari dormendo in un ryokan su quest'ultima, ma io dico che va bene per una coppietta o per una famigliola in cerca di relax, ma per un gruppo di ragazze o amici può essere noioso, visto che a Miyajima dopo le 17.00 scende la morte civile..

In ogni caso la tappa a
Hiroshima vale solo e soprattutto per il
museo della pace. La città è brutta, moderna, ricostruita dopo la bomba atomica, con grattacieli e palazzi moderni.
Ma il museo.. è un pugno nello stomaco.
Prima di arrivare si può vedere
il palazzo (il "
dome" cioè il duomo) con la cupola,
unico elemento sopravvissuto allo sgancio della bomba, e alcuni monumenti alla pace, ma il vero colpo si riceve appena si mette piede dentro il Museo. Costruito su una struttura semplice, da
Kenzo Tange, è veramente ben fatto e organizzato. Il costo di ingresso è molto basso, simbolico.

Appena entrati c'è una parte dedicata allo
sgancio della bomba: con tanto di foto dell'orologio fermo alle 8.15. Il calcolo del punto esatto, il modellino che ricostruisce la città prima e dopo, la dinamica degli elementi chimici/fisici (vento, calore, ecc.), i filmati dall'aereo,
la foto devastante della città rasa al suolo con in piedi solo il Dome e tutta la corrispondenza fra i vari capi di stato per decidere dove provare la bomba atomica (ci sono le lettere di Churchill e di altri che indicano il Giappone e in particolare Hiroshima, perchè non c'erano prigioneri americani). Un approccio quasi scientifico.
La seconda parte è più pesante dal punto di vista emotivo: ci si accede tramite una finta città in fiamme.. e da lì iniziano le testimonianze. Le foto, i racconti, gli oggetti. Cose del tipo:"questo fiocchetto apparteneva a Mitsuko una bambina di 5 anni che si trovata a 1,5 km al momento dello scoppio della bomba, il fiocchetto è stato riconosciuto dalla mamma che lo aveva cucito a mano.." oppure foto di persone con deformazioni a causa delle radiazioni, foto delle ombre sui muri, racconti di chi è sopravvissuto.. storie terribili la cui lettura paralizza.
Sono stata dentro per diverse ore. Sono uscita che ero diversa.
Per un po' non riuscivo nemmeno a parlare.
Poi vedi i grattacieli, i moderni e vecchi tram, la gente che vuole dimenticare, i pochi giapponesi che parlano inglese che ti chiedono di fare conversazione.. la vita va avanti.
A
Hiroshima non c'è molto altro da fare/vedere, al limite potete assaggiare le famose
Okonomyaki (una sorta di pizza cucinata sulla piastra, vi ricordate
Kiss Me Licia?). Quindi potete fare un salto alla vicina
isoletta di Miyajima collegata con un traghetto che ci mette 10 minuti (sul quale il JR pass). L'isola è piccola, non c'è molto, ma vale la pena per il
bellissimo TORI gigante, in mezzo all'acqua. Con la bassa marea si puo' camminarci sotto, al tramonto si possono scattare foto meravigliose, e la notte, illuminato è ancora più magico.

I
ryokan sull'isola di Miyajima sono pochi e un po' cari, l'unico non caro è scomodissimo, e per arrivarci, dopo le 5 del pomeriggio dovete camminare, visto che i taxi e gli autobus non ci sono dopo quell'ora!! Si trova davanti all'acquario ma è davvero fatiscente.
Invece i ryokan di fronte allo scalo traghetto sono abbastanza di lusso e hanno dei bellissimi
onsen: (bagni termali). Uno all'ultimo piano con vista panoramica sul mare, gratuito (o meglio noi ci siamo imbucate..) e uno invece sotto terra con acqua ricca di minerali, che costava appena 1000 yen (circa 6 euro). Con quella cifra ci hanno dato anche asciugamani e ciabattine..
un vero relax!!!!