Nara la città con il grande buddha e i cervi

Nara è famosa per 2 cose: l'enorme buddha (l'altro è a Kamakura a circa 1 ora da Tokyo) e i daini ammaestrati.
Un tempo capitale del Giappone, in realtà Nara è una cittadina molto piccola, a dimensione umana. Si gira tranquillamente a piedi.
Per arrivarci c'è un treno comodo da Kyoto, in circa 1 ora. Non vale la pena fermarsi più di 1 giorno. Ma credo vada vista.
Dalla stazione, arrivare alla zona dei templi a piedi è una passeggiata e se il clima non è infernale (ricordo che fine luglio - agosto non è certo il periodo migliore per visitare il Giappone) è un breve tragitto che si fa volentieri. Noi siamo arrivate con la pioggia ma dopo un po' è uscito il sole. Il clima era sempre caldo e umido.
Appena arrivati si vedono tutte le varie pagode, templi e tempietti. E i cervi. Seduti, distesi, in piedi. Si lasciano accarezzare e se avete un pezzo di carta in mano ve lo strappano a morsi. Ma occhio a non arrabbiarvi con loro, sono sacri. Infatti bellissimi cartelli vi spiegano cosa si puo' e cosa non si puo' fare. Peccato che come sempre siano in giapponese.. eh eh
All'inizio ero entusiasta poi però la mia amica mi ha fatto notare che non c'era poi tanta differenza rispetto a uno zoo...



Dentro il Todaiji, un'enorme costruzione in legno, è conservato il gigantesco Buddha (oltre 16 metri) che pesa 750 tonnellate e fu costruito in 5 anni. Questa statua contrariamente al Buddha di Kamakura è al chiuso e quindi si riesce a capirne le dimensioni soltanto una volta entrati. E anche in foto non si percepisce la sua grandiosità
Oltre al Buddha ci sono altre statue buffe.


Poi c'è anche una colonna con un buco alla base dove i giapponesi fanno passare i loro bambini (sarà sacro?). Del resto sono tante le usanze che noi non conoscevamo (abbiamo pero' imparato tutta la trafila dell'incenso).
Ci sono altri templi nella cittadina di Nara, alcuni shintoisti, e un bel parco pieno di alberi. Ci sono anche vecchi negozietti dove comprare souvenir a prezzi onesti (dove ho comprato a mio fratello una katana bellissima che mi ha causato non pochi problemi alla dogana italiana..). Si respira abbastanza l'aria da vecchio paesino.
Nessuno parla inglese, i turisti sono locali...

Tsukiji, il mercato del pesce a Tokyo

Il mercato del pesce di Tokyo "Tsukiji" è famosissimo.
Credo che valga la pena vederlo, ma dovete fare un'alzataccia.
Perchè il momento clou, quello che tutte le guide consigliano, è quello dell'asta del tonno che avviene dalle 4.30 alle 6.30.
Se uno arriva più tardi è comunque folkloristico girare fra tutte quelle vasche di pesci e animali, se non siete schizzinosi e tutto quel sangue e quell'odore non vi impressionano.
Informatevi del giorno di chiusura e andateci appena arrivati in Giappone, quando siete ancora sballati dal fuso orario.

Dovete tener presente che i turisti sono accettati a stento, quindi non esagerate con le foto e l'invadenza, e state MOLTO attenti ai camioncini che sfrecciano in tutte le direzioni. Anche se chiamarli camioncini è un eufemismo, sono più dei carretti, ma vanno velocissimi e se ne fregano della gente in mezzo.

Un cartello scritto anche in inglese invita a non avvicinarsi all'area dell'asta o usare il flash durante la fase della stima dei prezzi, appunto dalle 4.30 alle 6.30.

Una volta finita l'asta potete girare abbastanza liberamente e cercare uno dei ristorantini di sushi dove mangiare pesce freschissimo.
Se avete lo stomaco debole non andate...
Un altro consiglio: vestitevi con qualcosa a cui non tenete, vi sporcherete di sicuro!

Mangiare in Giappone: non solo sushi

Chi arriva la prima volta in Giappone non è mai preparato fino in fondo a ciò che lo aspetta, a meno che non si sia letto valanghe di libri, articoli e fumetti che parlino anche della vita quotidiana giapponese, non soltanto delle cose più superficiali. Io per esempio sapevo dell'usanza (fra l'altro meno male che c'è, altrimenti sai che dramma ordinare senza parlare la lingua) di presentare una copia finta dei piatti, fuori dai ristoranti in plastica (o cera). In apposite vetrine, si possono vedere le specialità della casa riprodotte perfettamente in 3d. Ma chi non lo sa rimane un po' sorpreso le prime volte.
Come di fronte alla macchinetta per ordinare il cibo che si può trovare all'ingresso di qualche ristorante. Si seleziona il tasto giusto, si introducono gli spiccioli e poi si entra, una cameriera porterà i piatti pronti al tavolo.

Invece la sopresa per me è stata quella di scoprire quanto variegata e buona sia la cucina giapponese. Non esiste solo il sushi e sashimi (per fortuna). Oltre a un ottimo tofu (niente a che vedere con quello che si mangia da noi) ho scoperto che esistono ottimi spiedini di carne, che siano yakitori (prevalentemente di pollo ma anche altri piccoli uccelli) o tsukune (di polpette). Ricordo ancora gli ottimi tsukune mangiati a Nikko.
Non male anche le zuppe e i fritti (tempura).

Ma la vera droga per me erano gli onigiri. Quei famosi triangolini di riso con l'alga, che si vedevano nei cartoni animati giapponesi. Si trovano ovunque, al supermercato, nei distributori. Contengono o un pezzetto di verdura, o un sottaceto, o un umeboshi o un po' di tonno. Il buffo in quel caso è scoprirlo visto che il ripieno era scritto in giapponese! manco un disegnino. In compenso c'era il disegnino di come aprire correttamente l'involucro (i giapponesi metterebbero la plastica a tutto). Nonostante questo, spesso finivo per mangiare la plastica o togliere l'alga!
Sono ottimi come spuntini durante il giorno, altro che dieta. Ti saziano e non ingrassi. Insieme alle bottigliette di te' verde sono il mio grande rimpianto del viaggio in Giappone.

Alla ricerca degli Okonomiyaki

Chi è cresciuta fra i manga come me sa di cosa io stia parlando. Avete presente Kiss me Licia e M'arrabbio? e il loro ristorantino? quello dove Licia con maldestri tentativi cercava di cucinare qualcosa alla piastra. E tutti noi da bambini a chiederci cosa fossero quelle specie di crepes cucinate davanti ai clienti, delle quali era tanto goloso il gatto Giuliano (l'unico col nome italiano anche nell'originale).
Oppure per passare a qualcosa di più recente, chi non ha riso con quella pazza di Ukyo nel cartone animato di Rumiko Takahashi "Ranma 1/2"? Che andava in giro con un'enorme paletta per preparare gli okonomiyaki per il suo amato Ranma.
In Italia, nei vari ristoranti giapponesi in cui sono andata, non sono mai riuscita a trovare questa specialità giapponese.
Ma cos'è esattamente un OKONOMIYAKI? Qualcuno la chiama "pizza giapponese". Ma in realtà è una specie di frittata, o meglio è un insieme di ingredienti a scelta (uova, soia, maiale, verdura o altro) cotto alla griglia.
Uno degli obiettivi di questo viaggio in Giappone era assaggiare appunto gli okonomiyaki!
A Tokyo non siamo riusciti a trovarli, ma dopo aver letto sulla guida che sono una specialità di Hiroshima (oltre che di Osaka) ci siamo dette: è l'occasione perfetta.
Così dopo aver visitato il museo della bomba di Hiroshima, abbiamo presto un tram di modello europeo e ci siamo recate nel "centro".
Siamo entrate in un postaccio assurdo in cui ci hanno guardati perplessi (oddio due gaijin!) ma perfetto per noi: un omaccione burbero quanto M'arrabbio e un paio di dipendenti servizievoli, al lavoro in una stanzuccia minuscola composta da bancone e pochi sgabelli.
Sul bancone rovente, davanti al cliente, il cuoco prepara l'okonomiyaki.
Per fortuna avevano una sorta di menù in inglese (moooolto semplificato). E abbiamo potuto assaggiare questa bomba, composta da uova, cavoli, carne, soia e altre cose che non saprei. Pero' il sapore era buono. E ci hanno pure dato 2 palette per tagliarcele da sole.

Abbiamo rimangiato gli (o le?) okonomiyaki solo altre 2 volte.
La prima a un matsuri fuori Kyoto (allo splendido tempio di Inari) in uno stand molto pittoresco, fra la pesca dei pesciolini e i bambini con le lanterne colorate.
La seconda a Kamakura, una cittadina vicino Tokyo, famosa per il suo enorme buddha che è sopravvissuto a tsunami e terremoti vari. Un ristorantino composto di sole donne molto allegre e gentili, dove ci hanno servito al tavolo, composto anch'esso da piastra rovente (proprio come quello di Kiss me Licia).
Devo dire che l'okonomiyaki ha un sapore forte, è un pelino pesante e alla fine un po' stucca. Ma vale la pena assaggiarlo! Ed è abbastanza economico.

Il castello di Himeji o dell'airone bianco

Nel viaggio in treno da Kyoto a Hiroshima (o comunque provenendo da Kobe o da Osaka) si puo' fare una piacevole pausa di un paio d'ore a Himeji, cittadina sulla costa, famosa per il suo castello bianco.
Il castello di Himeji è il più grande dei 12 castelli feudali esistenti ed è talmente alto che si vede anche da lontano, in mezzo ai grattacieli, passando con lo Shinkansen.
La cittadina non ha altre cose da vedere, così è possibile scendere, lasciare i bagagli in uno di quei comodi ed economici lockers alla stazione e avviarsi a piedi verso il castello.
Il castello, patrimonio Unesco dell'umanità, è chiamato dai giapponesi Shirasagi-jo ovvero il castello dell'airone bianco per via della somiglianza delle mura di cinta bianche con l'immagine di un uccello che spicca il volo.
Vale la pena vederlo perchè è uno dei pochi monumenti giapponesi rimasti in piedi originali e non ricostruito.
Soltanto avvicinandosi al castello se ne percepisce la grandezza. E' veramente alto. Per salire fino in cima (oltre 5 piani, da fare con scale di legno, rigorosamente scalzi) si fa una certa fatica.. soprattutto se la giornata è calda e umida. Ma arrivati in cima ne vale la pena, non per l'altarino all'ultimo piano, ma per la vista sulla città (moderna).
Comunque il castello è bello anche per i vari percorsi e stanze, in alcuni di essi alcune statue e manichini ricostruiscono la vita dell'epoca (come nella torre delle vanità dove visse la felice principessa Sen). La sensazione del legno che scricchiola sotto i piedi è piacevole. La visita come in molti musei giapponesi è guidata da segnali e precedenze. Meno male perchè le scale sono un po' ripide!
Impressionante la corte del suicidio (harakiri), suggestivo il pozzo con la storia della donna morta dentro (che sia venuta da li la storia di The ring?), belle le mura con le tegole con i simboli dei vari casati e le porte. Il castello di Himeji si visita bene in un paio d'ore.

Sconsiglio di mangiare nei ristoranti di fronte all'ingresso che sono un po' tristi e pure cari (rispetto alla media, perchè in generale non si spende molto in giappone per mangiare).

In questa cittadina sono stati ambientati diversi film, non solo giapponesi (come Ran di Akira Kurosawa) per esempio nelle colline intorno anche L'ultimo Samurai con Tom Cruise. Un piccolo ufficio del turismo distribuisce materiale informativo (in giapponese) sulle ambientazioni dei film.

Hiroshima e Miyajima

In genere chi fa un viaggio in Giappone si limita a Tokyo e Kyoto, ma se ha alcuni giorni a disposizione puo' allungare con una tappa verso sud, a Hiroshima.
Il viaggio fino là (con i comodi e favolosi shinkansen), nel sud del Giappone, dura qualche oretta (mi pare in tutto 5 o 6), per cui puo' valere la pena spezzarlo, magari con una tappa a Himeji col suo bel castello bianco di 5 piani (l'unico originale).
Tutti consigliano di fermarsi 2 giorni fra Hiroshima e Miyajima (l'isoletta di fronte) magari dormendo in un ryokan su quest'ultima, ma io dico che va bene per una coppietta o per una famigliola in cerca di relax, ma per un gruppo di ragazze o amici può essere noioso, visto che a Miyajima dopo le 17.00 scende la morte civile..

In ogni caso la tappa a Hiroshima vale solo e soprattutto per il museo della pace. La città è brutta, moderna, ricostruita dopo la bomba atomica, con grattacieli e palazzi moderni.
Ma il museo.. è un pugno nello stomaco.
Prima di arrivare si può vedere il palazzo (il "dome" cioè il duomo) con la cupola, unico elemento sopravvissuto allo sgancio della bomba, e alcuni monumenti alla pace, ma il vero colpo si riceve appena si mette piede dentro il Museo. Costruito su una struttura semplice, da Kenzo Tange, è veramente ben fatto e organizzato. Il costo di ingresso è molto basso, simbolico. Appena entrati c'è una parte dedicata allo sgancio della bomba: con tanto di foto dell'orologio fermo alle 8.15. Il calcolo del punto esatto, il modellino che ricostruisce la città prima e dopo, la dinamica degli elementi chimici/fisici (vento, calore, ecc.), i filmati dall'aereo, la foto devastante della città rasa al suolo con in piedi solo il Dome e tutta la corrispondenza fra i vari capi di stato per decidere dove provare la bomba atomica (ci sono le lettere di Churchill e di altri che indicano il Giappone e in particolare Hiroshima, perchè non c'erano prigioneri americani). Un approccio quasi scientifico.
La seconda parte è più pesante dal punto di vista emotivo: ci si accede tramite una finta città in fiamme.. e da lì iniziano le testimonianze. Le foto, i racconti, gli oggetti. Cose del tipo:"questo fiocchetto apparteneva a Mitsuko una bambina di 5 anni che si trovata a 1,5 km al momento dello scoppio della bomba, il fiocchetto è stato riconosciuto dalla mamma che lo aveva cucito a mano.." oppure foto di persone con deformazioni a causa delle radiazioni, foto delle ombre sui muri, racconti di chi è sopravvissuto.. storie terribili la cui lettura paralizza.

Sono stata dentro per diverse ore. Sono uscita che ero diversa.
Per un po' non riuscivo nemmeno a parlare.

Poi vedi i grattacieli, i moderni e vecchi tram, la gente che vuole dimenticare, i pochi giapponesi che parlano inglese che ti chiedono di fare conversazione.. la vita va avanti.

A Hiroshima non c'è molto altro da fare/vedere, al limite potete assaggiare le famose Okonomyaki (una sorta di pizza cucinata sulla piastra, vi ricordate Kiss Me Licia?). Quindi potete fare un salto alla vicina isoletta di Miyajima collegata con un traghetto che ci mette 10 minuti (sul quale il JR pass). L'isola è piccola, non c'è molto, ma vale la pena per il bellissimo TORI gigante, in mezzo all'acqua. Con la bassa marea si puo' camminarci sotto, al tramonto si possono scattare foto meravigliose, e la notte, illuminato è ancora più magico.

I ryokan sull'isola di Miyajima sono pochi e un po' cari, l'unico non caro è scomodissimo, e per arrivarci, dopo le 5 del pomeriggio dovete camminare, visto che i taxi e gli autobus non ci sono dopo quell'ora!! Si trova davanti all'acquario ma è davvero fatiscente.
Invece i ryokan di fronte allo scalo traghetto sono abbastanza di lusso e hanno dei bellissimi onsen: (bagni termali). Uno all'ultimo piano con vista panoramica sul mare, gratuito (o meglio noi ci siamo imbucate..) e uno invece sotto terra con acqua ricca di minerali, che costava appena 1000 yen (circa 6 euro). Con quella cifra ci hanno dato anche asciugamani e ciabattine..
un vero relax!!!!

Kyoto

Kyoto è una città più piccola di Tokyo e uno si immagina di trovare una Firenze orientale, in realtà è comunque una metropoli con i suoi quasi 2 milioni di abitanti. Per visitarla con calma consiglierei 4 o 5 giorni anche se dopo 3 giorni di templi e giardini zen probabilmente non se ne puo' più.
Vederli tutti puo' essere stancante. Le distanze sono lunghe (ci si mette anche un'ora da una parte all'altra), il clima pesante e considerato che i templi chiudono prestissimo (in genere alle 17, ma lcuni alle 16) non si riesce a fare molto in un giorno.

Comunque quelli da vedere assolutamente - per me - sono:
- il tempio Kinkaku-ji (il padiglione d'oro) bello da fuori e con un bel parco (si vede velocemente, solo da fuori)
- il tempio Ginkaku-ji (il padiglione d'argento) con meravigliosi giardini zen di ghiaia.
- alcuni giardini zen: Ryoanji e Daisen-in (dentro il templio Daitoku-ji)
- il meraviglioso Tempio di Fushimi Inari, dove hanno girato una famosa scena di Memorie di una Geisha, con il suo corridoio di Tori rossi lungo ben 4,5km (calcolate un paio d'ore se volete farlo tutto anche se si puo' farne solo un pezzetto). Foto a lato!
- il tranquillo tempio Koto-in con i suoi boschetti di bambù e di aceri rossi.

se si vuole vedere anche il Nijo castle sono molti belli i decori interni (percorso obbligato, no foto, circa mezz'ora), il tempio Kyomizu costruito sulle palafitte di legno, con la fonte dei 3 desideri e le guide gratuite che parlano inglese. Sconsiglio la passeggiata del filosofo che non sa di molto nè tantomeno il tempio Nanzen-ji che ha come massima attrattiva un acquedotto occidentale in mattoni rossi! L'unica cosa degna di nota la vecchia porta di legno Sanmon dove si nascose Goemon (lo stesso da cui ha preso nome l'amico di Lupin!!).

Tutti dicono di andare a Kyoto per vedere le Geishe. Beh non è cosi facile: si avvistano solo in un quartiere storico, di casine di legno, e per lo più a un certo orario. Se si ha fortuna se ne intravede una che di corsa passa da una casa a un cortile.. inseguita da fotografi e zoom.
Io sono riuscita a vedere da lontano una Maiko che scappava.. altrimenti si puo' optare per uno spettacolo a pagamento (caro) + cena. Comunque un tentativo si puo' fare.

Se si va a Kyoto non si puo' non dormire in un Ryokan: uno dei bed and breakfast a conduzione familiare dove si dorme per terra sui futon, si fa colazione alla giapponese (con pesce e zuppa), si indossa gli yukata e si condivide l'onorevole bagno (o-furo) con i proprietari.Ce ne sono di molto cari (e molto belli) ma anche di economici e altrettanto belli. Io ho trovato meraviglioso dormire per terra. e mi è costato quanto un buon 3 stelle (sui 40 euro a testa). certo il pesce fritto a colazione..
Una delle cose moderne che mi ha affascinato di Kyoto è la stazione dei treni di Hiroshi hara. 10 pianti di centro commerciale con ristorantini e negozi perfettamente integrati alla stazione. e all'ultimo piano terrazze panoramiche con giardini (happy garden) con pratino anti calore e con uccellini finti agli altoparlanti . Kyoto station è molto moderna tutta acciaio e specchi, bella. Al piano terra ci sono 2 statue di Kimba il leone bianco e Astroboy con la locandina al Manga museum di Kyoto (che ignoravo esistesse).
Un po' di info utili: da Tokyo a Kyoto ci vogliono quasi 3 ore. Noi siamo partite la mattina da Tokyo alle 9.06 e arrivate a Kyoto alle 11.43, ma i treni shinkansen sono comodissimi e silenziosissimi. Si dorme bene!
I templi hanno prezzi sui 400-500 yen a templio. Il castello Nijo che è più caro costa 600 yen e chiude alle 16.00.
L'hotel Hokke alla stazione di Kyoto (molto bello) ci è costato come dormire nel ryokan Tamaoki Inn, ovvero 13.650 yen a notte (poco più di 40 euro a testa).
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